Gli affreschi di una semiabbandonata chiesetta dedicata a San Paolo (Creta). |
Lettera inviata a Dio
Signore
Onnipotente, anzitutto volevo ringraziarti sinceramente per avermi consigliato
la lettura di Salviamo la Chiesa di
Hans Küng: avevi detto bene, è un libro che dice cose che bene o male si sanno,
ma serviva metterle tutte assieme per avere un quadro chiaro. Ti scrivo questa
lettera a causa di un pensiero che mi è sorto leggendo il libro, e ho pensato
di condividerlo in quanto credo potrebbe interessarti perché, insomma, ti
riguarda da vicino.
Ciò
che a mio parere Küng tralascia, nella sua altrimenti impeccabile analisi, è
una tendenza che ormai da qualche decennio a questa parte va incrementandosi
sempre più: tutti noi l’abbiamo sotto gli occhi, e io per primo ne ho fatto (e
ne faccio incessantemente) esperienza, ovvero la cronica decadenza del culto.
Mi
spiego: la Chiesa Cattolica è ormai ridotta, nelle sue forme più condivisibili
e pure d’intenti, a una sorta di Onlus di Dio. Come faceva notare tempo fa un
mio amico, basta guardare la pubblicità dell’Otto per Mille per rendersi conto
che ciò che fa la Chiesa è aiutare i disadattati, nutrire i poveri e confortare
gli ammalati, tutte cose imprescindibili dallo spirito di carità cristiana, ma
senza alcuna traccia di contatto con Te, Signore. E io credo che una vocazione
sincera parta anzitutto dall’amore per Dio, dal rendersi conto di quanta
bellezza c’è nel rendere gloria a Te ogni giorno della propria vita. Perché,
diciamolo, se una persona si sente in dovere di aiutare i meno fortunati, lo
può fare tranquillamente anche da laico.
Dovere
di un sacerdote è l’amministrazione del culto divino, poiché egli ha scelto di
consacrarsi anima e corpo a Te. Un tempo (e non parlo del Medioevo, ma
dell’inizio del secolo scorso) la gente pregava per cose “concrete”: si
invocavano a gran voce i santi per scongiurare le calamità, si facevano messe
per aiutare le anime del Purgatorio, si camminava cantando in processione
perché la pioggia bagnasse i campi e facesse crescere il grano. E il sacerdote
era colui che preparava il rito, in vista della sua conoscenza delle cose
sacre, e faceva da “ponte” fra gli uomini e il Cielo, non perché santo, ma
perché consacrato. Forse sto dipingendo un quadro storico troppo idilliaco
(potevano esserci mille varianti), ma certo non poteva essere peggio di quel
che accade oggi: la messa è ridotta a un rituale vuoto e privo di significato,
le cappelle dei santi quasi abbandonate a loro stesse, e il prete guardato con
sempre maggiore ostilità in vista del suo pensare forzatamente retrogrado.
E
dunque mi chiedo: se oggi qualcuno si sentisse chiamato da Te, Signore, quale
dovrebbe essere la sua strada in seno alla Chiesa? Se decidesse di farsi
sacerdote, perderebbe non solo il diritto di sposarsi e di pensare di sua
sponte, punto su cui Küng preme molto, ma anche quello di celebrare i riti in
Tuo onore per un qualche scopo: diventerebbe un impiegato costretto a compilare
scartoffie, non un uomo sacro. Se invece decidesse di farsi frate o monaco,
allora perderebbe ogni libertà, e farebbe della propria vita un’eterna
preghiera priva di contatto diretto con Te, o tutt’al più si ritroverebbe a
lavorare nella Onlus di Dio.
Certo,
i seminari ormai sono vuoti, eppure dalla mia esperienza vedo che il numero
delle vocazioni cresce sempre di più, perché la nostra epoca equivale un po’
alla Tarda Antichità o al Rinascimento (anche se è molto meno spettacolare di
queste due): la gente ha voglia di un contatto diretto con Te, Signore, lo
cerca disperatamente in ogni modo. Non vedi quanti nuovi culti esistono?
Tantissimi come me, in vista delle nulle possibilità che offre loro la Chiesa,
hanno resuscitato il culto degli antichi dèi, altri hanno creato religioni
tutte nuove, altri ancora, come dice Plutarco, sono caduti nel dirupo
dell’ateismo di gente come Dawkins e Odifreddi. Tutto questo perché, a mio
avviso, la Chiesa si è essiccata come un albero che è cresciuto troppo e ha
prosciugato ogni forza vitale dal terreno dal quale è sorta: un albero che non
conduce più al Mondo Superiore, ma si limita a fare ombra a quelli che hanno
caldo. E come potrebbe essere altrimenti, visto che è morto?
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