Questa
la racconto pubblicamente perché credo possa interessare a tutti i miei
contatti appassionati di storia, a mo’ di aneddoto di qualcuno che in questo
periodo si sta lentamente fondendo col contado, i cartulari e le barbute.
Dunque,
per varie vicissitudini mi sono ritrovato a informarmi riguardo la chiesa dei
Santi Re Magi di Crescenzago, e sul sito della parrocchia a un certo punto
trovo scritto: “Nel 1611, il Cardinale
Federico Borromeo, in visita a Corte Regina, trovò, tra l’altro, che le
monache, dette Vergini di Vecchiacchia, facevano celebrare delle messe perché
avevano, accanto alla chiesa, dei beni immobili. È la prima volta che si parla
della presenza di queste monache. Esse riuscirono ad introdurre il culto del Re
Magi nell’antica chiesa chiamata prima S. Maria, poi della Natività di S.
Maria, ed infine dedicata ai Re Magi.”
Notizia
molto interessante, perché cercando sul web di queste monache non v’è traccia
alcuna!
Dunque
si sarebbe trattato di una misconosciuta congregazione dal nome stranissimo, di
cui abbiamo una testimonianza d’inizio XVII secolo e nulla di più? E, come se
non bastasse, avevano fatto riconsacrare la chiesa a un culto così particolare
come quello dei magi? Grandioso!
E
faccio notare, non in ultimo, che il sito dei Beni Culturali della Lombardia
riporta lo stesso identico passo, dunque è così per forza…
Sennonché,
sempre girando il web, scopro che a Milano e nel suo contado meridionale esiste
un canale agricolo (che non conoscevo, ma poi ho scoperto avere anche visto)
denominato Vettabbia, il cui nome antico era però Vecchiabbia. E seguendo
questa traccia scopro poi che in Porta Ticinese esisteva il convento femminile
(prima di umiliate e poi di domenicane) delle Vergini di Santa Maria Assunta
alla Vettabbia, sottoposto alla cura dei frati della vicina Sant’Eustorgio,
appunto luogo di sepoltura dei magi. Va da sé che oggi tutta la struttura (sia
la chiesa che il convento) non esiste più.
Da
qui la riflessione: rendiamoci conto di come un semplice errore di battitura
possa creare casino, rendendo un dato di per sé semplice ed estremamente logico
(mi riferisco alla questione dei magi) una specie di piccolo e irrisolvibile
mistero… E se è vero che internet ha incrementato questo fenomeno, è anche vero
che fornisce spesso gli strumenti per risolvere il problema: prima, quando
tutto era di carta, doveva essere una piaga ben più grave…
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