La Bestia Feroce come rappresentata sul Giornale Circostanziato. |
Articolo pubblicato su Gerenzanoforum il 17/11/2013.
Di recente mi sono
ritrovato a leggere il Giornale circostanziato di quanto ha fatto la Bestia
Feroce nell’Alto Milanese dai primi di luglio dell'anno 1792 sino al giorno 18
settembre p. p. (il testo completo on line è a questo indirizzo),
e ho trovato qualcosa che penso possa essere, se non interessante, quantomeno
curioso.
Non so se avete già
avuto modo di conoscere la storia in questione, fatto sta che nel suddetto
periodo (luglio-settembre 1792) una non meglio identificata belva aveva preso
ad assalire i bambini di un'ampia zona dell’Alto Milanese, uccidendone alcuni e
ferendone altri. Il governo ducale aveva allora predisposto alcune trappole in
tutte le zone in cui era stata avvistata e aveva colpito; in un passo del Giornale
Circostanziato sta scritto quanto segue.
“Inutili riuscendo tutte le cacce, e le ricerche, si volse il pensiere
agli aguati. Già negli antecedenti giorni di siccità alcuni mettendosi presso a
laghetti artificiali di Uboldo, e di Mombello sopra alberi, appié de’ quali
legati aveano polli, agnelli, o porcellini, passate aveano le notti collo
schioppo montato per aspettarla; ma essa non era comparsa. Fu proposto di
seppellire, ne’ luoghi, ove più frequentava, i morti a fior di terra, ovvero
apporvi dell’esca viva, e morta; collocando presso a que’ luoghi degli abili
Cacciatori, a pubblica spesa; ma non si stimò opportuno per buone ragioni.”
Il sopraccitato
laghetto di Uboldo penso possa essere quello che oggi è la marcita, l’ex
lago Villani; avevo anche pensato che, venendo descritto come un lago
artificiale, si sarebbe potuto trattare di quello gerenzanese della vecchia
fornace (in un articolo di Gerenzanoforum, se non erro, aveva scritto che poteva risalire
appunto al XVIII secolo). Ho però escluso l’ipotesi per un motivo molto
semplice: per quanto il laghetto Villani fosse più vicino a Gerenzano che a
Uboldo, l’anonimo autore del Giornale Circostanziato mostra di
conoscere molto bene i paesi in questione, e all’epoca il nostro, essendo sotto
il marchese Fagnani, doveva essere ben noto.
Altra cosa curiosa
è che la Bestia Feroce nella zona di Uboldo non aveva mai colpito; l’autore
riporta i paesi nei quali il governo aveva previsto la disposizione di
trappole, vale a dire “Arluno, Asiano, Bollate, Brughiera di Grovana,
Cagnola, Caronno, Cassina Pertusella, Cassina del Pero, Cassina de’ Comini,
Cesate, Cesano Boscone, Colombara di Casa Mellerio, Cusago, Garbagnate, Lampugnano,
Limbiate, Musocco, Niguarda, Origgio, Paltanè, Quarto, Quinto, Rho, Roserio,
Sedriano, S. Siro, Trenno, Villa Oppizzone”. Uboldo per l’appunto non
compare (a differenza dei comuni confinanti, Origgio e Lainate, ove la bestia
aveva colpito); mi vengono solo due supposizioni da fare: o la belva era stata
avvistata nei pressi del laghetto Villani, dunque fra Uboldo e Gerenzano, e
questo aveva spinto i cacciatori a mettere in loco delle trappole, oppure il
laghetto era all’epoca la più grande fonte d’acqua della nostra zona (tanto che
si presumeva che la bestia si sarebbe aggirata lì per forza di cose: da notare
che l’evento di Origgio-Lainate a cui accennavo è posteriore alla citazione di
Uboldo). In realtà, nessuna di queste due ipotesi esclude l’altra.
Tutto qui: dato
che mi sembrava una cosa curiosa, ho pensato di segnalarla, anche perché la
storia in questione non mi risulta essere troppo famosa.
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