lunedì 25 luglio 2016

Cognomi gerenzanesi del Seicento: varianti e origini



Articolo pubblicato su Gerenzanoforum nel 2013.

Negli archivi parrocchiali di Gerenzano sono conservati gli atti che vanno dal XVII secolo fino a oggi: ho dunque pensato che sarebbe stato interessante fare una breve ricerca riguardo i cognomi del nostro paese, giusto per vedere quali fossero diffusi all’epoca; devo dire che sono stato sorpreso di notare che la situazione famigliare era abbastanza diversa da quella attuale.
A una prima occhiata dei suddetti documenti, il cognome più diffuso in assoluto, nella seconda metà del XVII secolo, era Vanzulo (o Vanzula, al femminile), seguito in buon numero da Borgo, Caimo (o Caymo), Cattaneo, Francho (che diverrà Franchi solo a partire dal 1710), Gelato, Mantegazza (i Mentegatio cinquecenteschi) e Pigozo (o Picozo); allo stato attuale, alcuni di questi cognomi si sono quasi estinti nel nostro paese, soppiantati da altri.
Sull’origine di Vanzulo, ritengo sia poco probabile la spiegazione che lo vorrebbe far derivare dall’aferesi di nomi quali Avanzo o Diotavanzi, o quella di derivazione toponomastica da paesi quali Vanzo San Pietro (PD); è a mio avviso più probabile che derivi dal diminutivo di un nome medievale come Abantius, e cioè Abantiulus (poi trasformatosi in qualcosa come Avanziulo e infine Vanzulo).
Pigozo viene comunemente fatto derivare dal nome medievale Pigus o dal termine pigo (giovincello); mi pare però più sensato farlo derivare dal termine dialettale picoza (piccone), esattamente alla maniera in cui Rastello/Restello potrebbe trarre origine da rastel o restel (rastrello).
Su GerenzanoForum è stato scritto che “a Gerenzano [il cognome Gianni] è presente da non più di 150 anni ed il capostipite molto probabilmente proveniva dal Veneto.” In realtà nel 1600 questa famiglia era già presente col nome di Giano (Giana al femminile, nel Settecento con variante Gian), e in buon numero: se è vero che provenivano dal Veneto, probabilmente lo fecero ben più di 150 anni fa (questo smentisce la sua origine dal nome Iohannis, e conferma quella per la quale derivi invece dalla parola veneta zane, contadino).
La stessa cosa si può dire degli Oliva, che dovrebbero provenire dal Meridione ma che sono già presenti a Gerenzano in quest’epoca (essi paiono scomparire dai registri negli anni a cavallo fra il XVII e il secolo successivo, per poi ricomparire più avanti).
Altri cognomi degni di nota sono Zone, Bonzino, Pedrotto, Pino, Monte, Gallo, Cogliato, Zaffarone, Borsano, Landone e Angarone.
Riguardo a quest’ultimo cognome (di cui esiste una variante settecentesca, Angheroni), c’è da dire che, grazie alla Storia di Gerenzano di Antonio Banfi, abbiamo testimonianza che il cognome originale (o per lo meno cinquecentesco), vale a dire Ungarono: “Li inconfessi et non comunicandi sono li infrascritti: M. Gio. Giac. Ungarono et dice che non si confessi perché ha questione.” Questo potrebbe invalidare l’ipotesi più diffusa, che lo vorrebbe far derivare da angarius (“corriere” in latino); lo si potrebbe far derivare, viceversa, dal latino hungarus, forse a indicare che la famiglia proveniva dalla terra dei Magiari, o che comunque trovava le sue origini nell’epoca delle invasioni ungare nella Pianura Padana dell’899-900.
Pino, prima di diventare il Pini attuale, verrà modificato a cavallo fra XVII e XVIII secolo con “De Pino”, e la sua origine (almeno di questo ceppo) sembra essere prettamente gerenzanese.
Altri cognomi che compaiono, seppur in maniera più sporadica, sono Clerici, Castiglione, Ghioldo, Tercone, Carnello, Collo, Ceriano, Restello (i Rastello cinquecenteschi) e Monticello; ogni tanto appare qualche Rimoldo (Ramoldo nel XVI secolo), ma tale famiglia sembra essere estranea al paese o comunque poco numerosa, vista la rarità con cui compare (è probabile che il ceppo originario fosse turatese, in quanto troviamo già un Giacomo Remoldo in un atto parrocchiale del XIV secolo).
Per quanto concerne i Castiglioni, va notato che la forma arcaica del cognome (che oggi appare simile a quella degli omonimi aristocratici milanesi) non è, come per questi ultimi, il latino De Castillione, bensì Castiono (in dialetto, come ci riporta Romussi, la Casa dei nobili Castiglioni veniva comunque chiamata Ca’ Castiòn): è dunque probabile che l’origine di queste famiglie non sia comune, fermo restando che in entrambi i casi il cognome è un toponimo che indica la provenienza originaria (plausibilmente Castiglione Olona, che in dialetto è appunto definita Castiòn).
I Tercone aumenteranno in maniera esponenziale solo negli anni a cavallo fra XVII e XVIII secolo, e si verranno a creare diverse varianti del cognome che esisteranno anche contemporaneamente: la prima attestazione di Turcone è del 1706, alla quale seguiranno le varianti Terchone e Turchone; un’etimologia errata vorrebbe far derivare questo cognome da turcus (turco), ma è molto più probabile che derivi dal termine dialettale tenca (tinca), e che originariamente indicasse dei pescatori o qualcosa del genere, anche in accordo con l’abbondanza di zone umide (la forma più arcaica potrebbe quindi essere Tencone, e difatti Tenconi è tutt’ora un cognome specifico di Varesotto, Comasco e Milanese, peraltro presente nella limitrofa Turate sin dal Medioevo).
Monticello probabilmente non trae esattamente origine dal fatto che gli antenati di questa famiglia fossero montanari, ma semplicemente che fossero originari di Monticello (LC) in Brianza (lo stesso discorso si può fare per cognomi come Borsano, Carugato, Ceriano, Cogliato e forse anche Monte, la cui origine prettamente gerenzanese è da escludersi). È lecito pensare che tutti questi siano tardomedievali, in quanto i cognomi iniziarono a essere obbligatori negli atti notarili solo fra XV e XVI secolo.
Va notato in conclusione che due dei cognomi attualmente più diffusi a Gerenzano non compaiono, se non in maniera estremamente sporadica: Ghirimoldi non è attestato nella seconda metà del 1600, se non con un certo Grimaldo (sempre cognome), molto en passant e sul quale è difficile fare ipotesi (il primo Ghirimoldi “gerenzanese”, Felice, proveniva dalla Cascina Mascazza e si trasferì solo nel 1789 a seguito di un matrimonio con Marianna Ruggera); parimenti, Garbelli si ritrova solo una volta col cognome Grabello (forse un errore del redattore, che intendeva Garbello): è concretamente attestato, per la prima volta, nel 1730 con un certo Carlo Antonio Garabello, sposatosi con Antonia Galla. Se ne può dedurre abbastanza tranquillamente che prima del XVIII secolo a Gerenzano non vivevano né Ghirimoldi né Garbelli, se non eventualmente in nuclei famigliari singoli: la loro origine (nemmeno troppo lontana, in effetti) andrebbe ricercata nei paesi limitrofi.
Lo stesso dovrebbe valere per i cognomi attualmente diffusi che però non ho nominato, e che dunque non compaiono se non in maniera estremamente sporadica: un buon esempio sono i Volontario (arrivati a Gerenzano verso la fine del Settecento), i Guzeto e i Pupo (nel XVIII secolo Puppo), di origine turatese; Fusetto non sembra condividere questa derivazione geografica, ma i documenti turatesi del XVII secolo testimoniano la presenza di otto famiglie, mentre precedentemente si trattava di un singolo nucleo: è probabile quindi che essi siano originari di qualche altro paese (il primo Fusetti “gerenzanese”, Carlo Ambrogio di Turate, è attestato nel 1728 per un matrimonio con Antonia Borga). Il primo Lattuada, Francesco, arrivò a Gerenzano da Legnano sempre nel 1728 a seguito di un matrimonio con Rosa Landona. I Banfo trovano probabilmente origine a Varano, mentre i Checco paiono invece provenire da Mozzate (i primi attestati sono Maria Checca, sposatasi nel 1820 con Giuseppe Antonio Ghirimoldi, e Alessandro Checco, coniugatosi con Giovanna Borghi nel 1836).

Bibliografia e webgrafia
·         Banfi Luigi, Storia di Gerenzano, inedito
·         Cazzani Eugenio, Castiglione Olona nella Storia e nell’Arte, Mazzuchelli Celluloide (2009)
·      Gruppo di Ricerca per la Storia di Turate (a cura di), Turate, una Comunità Lombarda nella Storia - Dalle Origini all’Unità d’Italia, // (2010)
·         Romussi Carlo, Milano che Sfugge, Meravigli (2003)
·         www.gerenzanoforum.it
·         www.cognomiitaliani.org

Nessun commento:

Posta un commento