Ricordo
che, a 17 anni, ero entrato in una comunità ludica virtuale di stampo fantasy, nella
quale i webmaster, di chiare tendenze clericali e difettando nel distinguere la
finzione dalla realtà, avevano messo come “mezzo” per guadagnare punti lo
smascherare siti satanisti e denunciarli alle autorità. E ricordo che anche io
avevo provato a navigare un po’ alla ricerca di qualcosa da portare
all’attenzione di costoro, e mi ero imbattuto quasi subito nel Tempio di
Satana, un “centro di studi occulti satanici”.
Affascinato
dal fatto che dei satanisti avessero un sito pubblico e si ritrovassero a
parlare in chat come se nulla fosse (ben lontani dalla malefica segretezza che
veniva proposta dai media o dagli stessi webmaster di cui sopra), ho iniziato a
leggere i loro articoli e a chiedere qualche informazione, per quanto la loro
riservatezza nel parlare con un estraneo sia stata palese sin subito. In ogni
caso, il Tempio di Satana possedeva una biblioteca online piuttosto notevole
(almeno per l’epoca, era il 2003), con testi tradotti, poesie, grimori e
persino un “manuale di satanismo”, il Compendium
Daemonii, scritto da alcuni utenti. Mi sono immerso nella lettura di
quest’ultimo, scoprendo così il pensiero di LaVey[1] e
comprendendo che, di fatto, non mi trovavo davanti a una mera devianza del
cristianesimo, ma a una religione vera e propria che (condivisibile o meno)
aveva delle cose da dire e un pensiero filosofico complesso.
Andato
dai miei webmaster, ho provato a spiegare loro la differenza tra il satanismo cosiddetto
“acido”, quello legato agli ambienti della criminalità e della gioventù
deviante, con le correnti razionalista e occultista, di fatto per nulla illegali
né attivamente lesive della società. Va da sé che mi venne risposto che simili
distinzioni non esistevano, che il satanismo era l’adorazione del Demonio e
null’altro, e che “noi non facciamo distinzione tra satanisti acidi e basici”.
Da lì, come facilmente comprensibile, nacquero una serie di attriti a tematica
religiosa sfociati poi nel mio abbandono della web community.
Da
allora in poi non mi sono più attivamente interessato al satanismo, o meglio,
non alle comunità italiane: i miei interessi erano e sono ancora legati per lo
più al neopaganesimo. Pur non condividendola, conservavo un buon ricordo di
questa religione, e non mi è mancato il riprendere in mano saltuariamente il Compendium, o il rallegrarmi quando ho
scoperto che La Bibbia Satanica di
LaVey era finalmente stata tradotta in italiano e disponibile in PDF. Ho
parlato di lui e di Aquino (il fondatore del satanismo occultista) sia nel
corso di Storia delle Religioni che in quello di Storia della Magia tenuti
all’Unitre di Saronno (le dispense le trovate QUI), senza in realtà chiedermi
se la situazione in Italia fosse mutata, e come[2].
Qualche
giorno fa un amico mi ha passato un articolo dove si parlava dei recenti
arresti effettuati a Torino nei confronti di alcuni sedicenti maghi: la rivista
online in questione andava dunque a intervistare la fondatrice dell’Unione
Satanisti Italiani, chiedendo spiegazioni su cosa fosse realmente il satanismo
e se c’entrasse qualcosa con la vicenda. Ho dunque colto l’occasione per fare
una panoramica della situazione attuale, coadiuvato dal sito del Centro Studi
Nuove Religioni (CESNUR), che vi linko QUI e sul quale potete trovare i
riferimenti che non esplico in questo articolo.
Marco Dimitri e il satanismo
positivista.
Nel
2003 l’oggi ultracinquantenne Marco Dimitri aveva già smesso di far parlare di
sé, e tuttavia i suoi articoli si trovavano ancora online. Fondatore del gruppo
satanista più famoso d’Italia (almeno prima dell’USI), vale a dire i Bambini di
Satana (BDS), aveva iniziato la sua attività nel 1982, riuscendo a raggiungere
circa 200 tesserati nel 1994, traguardo a mio avviso ragguardevole vista
l’epoca; processato sia quell’anno che nel 1996 con le accuse più classiche e
disparate (violenza su minori, sacrifici di bambini e via dicendo), è stato
sempre assolto e risarcito per ingiusta detenzione. I BDS avevano alcune
caratteristiche molto peculiari, vale a dire una ritualistica accentuata e
molto scenica (come l’uso del sangue del fondatore), possibilità di celebrare
matrimoni omosessuali e incestuosi, cerimonie di sbattezzo, esaltazione di tutta
la materialità (dal denaro al sesso ai sentimenti considerati “negativi” dalla
società); Dimitri stesso, in maniera piuttosto delirante, si era imposto come “riferimento mondiale del culto demoniaco” [3],
facendo suo l’appellativo crowleyano di “Grande Bestia 666”. Non c’è dubbio che
il satanismo dei BDS non fosse uno di quelli americani, ma un pensiero
originale di stampo occultista e magicamente attivo, influenzato appunto dalla
mistica di Crowley e dal neopaganesimo: non a caso Dimitri sembrava disprezzare
fortemente LaVey, per quanto mi ritrovi d’accordo con Introvigne quando dice
che all’epoca “la sua idea di Satana
[…] è forse meno lontana dalla filosofia
della Bibbia di Satana di quanto a
prima vista possa sembrare” [4].
Comunque,
contrariamente a quanto mi sarei aspettato, ho scoperto che i BDS sono ancora
attivi, o meglio, è ancora attivo Dimitri, ma in una veste del tutto nuova: a
quanto sembra, dopo le varie vicissitudini sopra descritte, il Nostro sarebbe
approdato a un’attiva militanza atea impostata sul progresso della scienza. Il
nome Bambini di Satana viene ancora mantenuto ma, come dice lui stesso, “Satana è sempre stato un termine di
opposizione […] L’opposizione è un
dato di fatto è un dato storico e non rappresenta in alcun modo un modo
soggettivo di vedere il mondo. Quindi è l’opposizione all’oscurantismo sia
religioso che onirico che pseudoscientifico ad essere ‘satana’. Si può
tranquillamente confermare che, da sempre, l’avversario logico ai deliri religiosi (comprese le
pseudoscienze) sia la scienza stessa ed è sempre stata la scienza ad essere
messa sui roghi.” [5] Dunque, Dimitri oggi
sarebbe un satanista in quanto avversario della religione e dell’esoterismo per
la supremazia della razionalità e del metodo scientifico.
Egli
rinnega, com’è logico, anche tutta la sua passata opera di mago in quanto
“sperimentazione giovanile”, e perché “una
figura spirituale rappresentante Satana o chi per esso non esiste. Non esiste
nulla di spirituale, non esistono gli spiriti, non esiste nulla al di la della
materia e mai nessuno ha dimostrato possa esistere.” [6] E tuttavia la cosa non si ferma qui,
perché il Nostro non si limita a dire che questo è il suo pensiero, ma quello
dello stesso LaVey (ora evidentemente più apprezzato): in un suo articolo
sembra non comprendere come sia possibile che persone a suo avviso razionali
come il Papa Nero e il suo attuale successore Gilmore possano credere nella
magia, e cerca di dare una spiegazione in merito. Dice dunque che, quando si
effettua una cerimonia satanista, “gli
effetti a cascata sul reale che questi rituali possono scatenare sono
molteplici: si potrebbe immaginare una persona che, liberata dagli orpelli
dogmatici di una religione monoteista, si tuffi nella conoscenza scientifica e
trovi una cura al cancro; oppure altri che, liberando la propria sessualità
animale repressa, guariscano da malattie psicosomatiche o di stampo nevrotico. Non
siamo qui nel campo dei miracoli ma di circostanze perfettamente spiegabili. La
magia del Satanismo Razionalista è un’apertura del possibile, un’elevazione del
sé, un’autocelebrazione delle proprie potenzialità. Non avrai una macchina
nuova tracciando un cerchio nel pavimento ed evocando spiriti, la potrai avere
se evochi in te stesso una forte motivazione e una determinazione atta a
raggiungere l’obiettivo (ad esempio quella di lavorare per guadagnare).” [7]
Questo
però è vero solo in parte: lo stesso LaVey, riprendendo il solito Crowley,
definisce la magia come “il cambiamento
di situazioni o eventi tramite la propria volontà, che altrimenti sarebbero
immutabili con l’uso dei metodi normalmente accettati”, la qual cosa
esclude una guarigione mentale (che a logica si può ottenere tramite sedute
psicoterapeutiche), o un’illuminazione scientifica (che si può ottenere con la ricerca
e la sperimentazione), o il comprare una macchina (guadagnando soldi lavorando).
LaVey stesso, nel 1969, sembra rispondere a Dimitri subito dopo, dicendo che “qualcuno dirà che queste istruzioni e
procedimenti altro non sono che psicologia applicata o fatti scientifici
rinominati col termine ‘magia’ […] È
per questa ragione che non è stato fatto alcun tentativo per limitare le
spiegazioni esposte a una nomenclatura nell’insieme. La magia non è mai stata completamente spiegata dalla scienza, ma la
scienza è sempre stata, in un modo o in un altro, considerata magica” [8].
Insomma,
il fondatore del satanismo non crede in Dio, ma sa perfettamente quanto reale
può essere la magia che, indipendentemente dalle forze divine o spirituali
“esterne”, può anche solo dipendere dalla volontà umana, divina in senso lato:
l’esoterismo di LaVey, a metà strada tra magia cerimoniale e psicodramma, risulta
quindi nettamente diversa (e più mistica e possibilista nei confronti del
potere “invisibile” dell’uomo) dei riti teatrali di Dimitri improntati a un mero
soddisfacimento materialista. In questo il Nostro mi ricorda l’associazione
americana del Tempio di Satana (che nulla c’entra col vecchio sito
summenzionato), la quale dice di rifarsi al pensiero laveyano ma ne rigetta
tutto l’apparato magico, facendomi chiedere a che serva allora costruire un
tempio con un baphomet gigante, se
non a farsi pubblicità[9].
Come
che sia, Dimitri oggi è un membro del partito Democrazia Atea e gestisce un
blog in cui si occupa per lo più di argomenti di suo personale interesse, con
fortissimi accenti anticlericali, inneggiando al progresso della scienza come all’unica
cosa che può salvare l’essere umano, creando quindi quello che mi sento di
definire “satanismo positivista”. Ammesso e non concesso che sia lecito
definirlo satanismo, perché di certo non rientra nella categoria delle
religioni.
Jennifer Crepuscolo e il satanismo malfidato.
Confesso
che ho conosciuto l’Unione Satanisti Italiani (USI) e la sua fondatrice
Jennifer Crepuscolo molto di recente rispetto alla sua reale nascita, nel 2010:
è stato infatti solo nel 2015 che i suoi filmati sono stati portati alla mia
attenzione e, lo ammetto, hanno suscitato l’ilarità mia e dei miei amici, per
vari motivi che andrò a elencare. Di base basti sapere che questa associazione,
puramente virtuale, conta 750 iscritti al blog e 400 al canale YouTube, con
svariate migliaia di like e visualizzazioni: le cifre sono relative,
considerato che si tratta di internet, però non è ignorabile che l’USI si
configuri così, allo stato attuale, come il maggioritario gruppo satanista
italiano. Pur non essendo realmente un gruppo satanista, e vediamo perché.
Anzitutto,
una cosa che forse oggi viene fatta passare in secondo piano, ma che a me all’epoca
colpì molto, è il fatto che l’USI propugna l’idea, dichiaratamente mutuata
dalle teorie di Zacharia Sitchin, che Dio, Satana e in generale gli dèi delle varie
religioni siano alieni, creature spaziali o extradimensionali giunte nel nostro
mondo a combattere le loro guerre. Questa è una cosa che oggi forse non si
ricorda, ma che nei primissimi filmati dell’USI la faceva da padrona, e allo
stesso modo esistono articoli sul sito che ne parlano. È comunque inutile dire
che le teorie di Sitchin, esposte nella sua ininterrotta produzione dal 1976
alla morte, sono state smentite ormai da decenni, e sono anche più vecchie di
lui stesso (la prima teoria di questo tipo viene da Il Pianeta Sconosciuto di Kolosimo e Von Daniken, del 1958). Credo
che Giacobbo abbia annoiato abbastanza tutta Italia da non dover dire altro
sull’argomento.
Ciò
che mi ha sempre sorpreso, nei vari discorsi di Jennifer Crepuscolo sul
satanismo, era la mancanza di riferimenti a LaVey, Aquino, Gilmore e in
generale alle figure di spicco di questa religione, anche perché moltissimi dei
concetti che esplica sembrano essere ripresi alla lettera da costoro. Una
rumorosa assenza, insomma, che nelle parole della Crepuscolo si estende anche a
tutti i gruppi italiani quando dice, ad esempio: “Io so solo che sette anni fa [nel 2010] non c’era niente [sul satanismo in rete], poi da quando è nata l’Unione, molte persone hanno deciso di
cavalcare l’onda, e ognuno si è fatto il suo orticello andando a snaturare
alcuni valori del culto. Si è fatta confusione. Posso dirti che non esiste un
libretto di istruzione per diventare satanista, una persona può al massimo
informarsi sul satanismo e riconoscersi tale, rendersi conto che quella verità
era già dentro se stesso.” [10]
Tralasciando
che la massima “satanisti si nasce, non si diventa” è appunto di LaVey, pare
evidente che il Tempio di Satana che avevo visitato molte volte nel 2003 fosse
una mia allucinazione, come anche il Compendium
Daemonii che sta stampato nella mia libreria. In effetti, ogni volta che la
Crepuscolo parla di altri satanismi, cita quasi sempre e solo quello acido, ed
è inutile dire che è entrata in diatriba anche con l’ormai “ritirato” Dimitri,
in un dialogo a mio avviso piuttosto sterile. Mi pare quindi che l’USI punti ad
avere il primato del “vero satanismo”, ignorando (o più probabilmente fingendo
di ignorare) tutte le altre passate manifestazioni di questa religione,
etichettandole tutt’al più come “distorsioni”; riguardo alle devianze (o se
preferite “orticelli”) a cui accenna la Nostra, torneremo a breve.
È
però la teologia dell’USI a lasciarmi più perplesso che mai: di base, Satana
non sarebbe altro che il nome della divinità che si manifesta sotto mille
diverse forme, quelle degli dèi del paganesimo (molto spesso in particolare di
quelli oscuri o demonizzati); le divinità dei monoteismi sarebbero anch’esse degli
dèi, ma parassitari, il cui scopo è quello di assoggettare gli uomini e
sostentarsi con le loro energie (ancora una volta, la ripresa di una metafora
di LaVey), a differenza di Satana che invece è libertà, conoscenza e dinamismo.
E ognuno può praticare come vuole il “satanismo”: “Ogni iniziato fa di testa sua: ci sono fratelli che amano celebrare e
fare rituali di ringraziamento, e fratelli che preferiscono meditare
nell’intimità. […] Noi non abbiamo un
percorso guidato che ti dice cosa fare: l’iniziato è solo con dio, nel suo
abisso personale. […] In tutti questi
anni di attività con l’unione satanisti italiani a me non interessava elargire
verità assolute, però se c’è una cosa su cui ho sempre battuto il chiodo, è che
ogni iniziato, specialmente quelli giovani, deve imparare ad essere
indipendente. Se c’è una cosa che sempre ho detto alle persone è di non fidarsi
di nessun santone, di nessuna psico-setta, di percorrere la propria via
iniziatica spirituale ma da solo, senza maestri, senza intermediari tra se
stesso e il divino. Perché si possono incontrare persone per bene che ti
aiutano, e persone che se ne approfittano, come negli ultimi fatti di cronaca.” [11]
La
Nostra insomma vuole una completa indipendenza sia teologica che pratica dei
membri dell’Unione e, se da un lato la cosa può farle onore per questa assoluta
libertà, dall’altro non permette di creare un gruppo di fatto, ma solo di nome.
L’USI sembra dunque essere un insieme di persone che condivide l’adorazione
degli antichi dèi, osteggiati nel corso della Storia dalle religioni
abramitiche: questo però la configura non certo come satanismo, ma tutt’al più
come corrente neopagana. E questa corrente non fa altro che mettere il nome di
“Satana” alla Fonte Divina da cui tutti gli dèi derivano, oltre a riprendere in
parte l’iconografia classica dell’angelo caduto, ma comunque in mezzo a tutte
le altre opere delle religioni antiche, di cui il sito è pieno (e ammetto che
vedere una citazione di Giuliano l’Apostata in apertura di un articolo dell’USI
è stato un po’ un pugno nello stomaco).
Ovviamente
la Crepuscolo, a cui evidentemente questa cosa tanto palese dev’essere già
stata fatta notare, esplica anche la differenza tra paganesimo e satanismo,
dicendo: “Allo stesso modo ostinarsi a
concepire solo un aspetto di Satana, identificandolo solo con una delle sue
antiche forme, che essa sia Enki, Ishtar, Shiva, Odino, Kukulakan, Melek ta’us,
o quello che preferite, sarebbe come auto limitarsi, fossilizzarsi nella stasi,
mentre sappiamo bene che il Satanismo è Dinamismo, è Evoluzione, Avanzamento,
il vero Satanista pertanto non si ancorerà mai ad una singola pagina della
storia di Satana, ma ne affronta e comprende l’intero libro. […] Io sono dell’idea che se non si accetta il
nome Satana, come se si fosse posseduti da un’isterica repulsione
superstiziosa, allora non ci si dovrebbe definire Satanisti e che se si accetta
solo una sua forma pagana, allora si è pagani. Nel senso che se credi in Satana
solo nella sua forma sumera, sei un Enkista, se celebri Satana nella sua antica
veste, che so, di Shiva, allora sei un Induista. Satanista è tutta un’altra
cosa, poiché il Satanista è un ricercatore poliedrico che non si limita a
guardare da un solo punto di vista, bensì ambisce ad una visione completa, che
comprende l’intero panorama spirituale, a 360 gradi. Oltre-i-nomi!” [12]
Pare
evidente che la Nostra non abbia idea alcuna della realtà neopagana non dico
mondiale, ma anche solo italiana, oppure è ancora una volta in malafede, perché
sembra intendere il paganesimo unicamente come ricostruzionismo (ovvero la
ripresa di uno specifico pantheon e delle sue celebrazioni). E questa corrente è,
inutile a dirsi, quella minoritaria se confrontata con la wicca o i praticanti
solitari, i quali non si fanno certo problemi ad ascrivere nel loro “pantheon
personale” gli dèi più diversi, aggiungendone sempre di nuovi, adorando Odino e
Bastet assieme a Zeus, Damballah e Quetzalcoatl; e questa non è una cosa
recente nemmeno a livello “magico”, perché ricordo che già la Curott, nel suo L’arte della magia del 2001, proponeva
un elenco di dèi e dee che il praticante poteva invocare a seconda della
necessità[13]. I membri dell’USI dunque
sono, dal mio punto di vista (nell’ambito della storia delle religioni,
ovviamente), dei semplici neopagani a cui piace l’iconografia satanica.
Potrei
scrivere un intero libro analizzando gli articoli dell’USI a questo riguardo (e
no, non intendo farlo!), ma basti solo un altro esempio. A rileggere oggi il Compendium Daemonii, trovo divertente il
fatto che gli autori, pur sostenendo che per un satanista la festa più
importante è il suo compleanno, riprendessero anche quelle della Ruota
dell’Anno wiccana, ma eliminando i solstizi, rinominandone alcune (Beltane
diventava Walpurgisnacht e Samhain Halloween) e modificando un po’ la sostanza
della festa. La Crepuscolo (o chi per lei, l’articolo non è firmato) non fa
nemmeno questo sforzo: riprende in toto la Ruota, ovviamente senza menzionare
la sua origine neopagana, e vi aggiunge tutta una serie di festività minori e
inventate prese da internet, scambiando il nome della divinità festeggiata con
quello di un demone della tradizione abramitica[14]. E
conclude l’introduzione con questa meravigliosa perla, a riprova che il suo
satanismo non è paganesimo (ma notate come il discorso funziona perfettamente,
e anzi meglio, se sostitute “paganesimo” a “satanismo”): “Il modo migliore per festeggiare questi importanti giorni del nostro
Calendario Satanico è a mio avviso quello di seguire l’esempio dei nostri
antichi antenati Gentili[15], cercando però di riadattare tali
tradizioni alla nostra condizione di vita attuale. […] Pertanto vorrei che fosse ben chiaro a tutti che noi Satanisti non
stiamo inventando un bel niente! Non stiamo ricreando un nuovo culto come va
tanto di moda oggi con la new age o tutti questi movimenti nascenti… Noi
semplicemente stiamo recuperando e restaurando le tradizioni del Culto
Originale in seguito demonizzato per convenienza dai credi avversari. Noi non
siamo Satanisti perché vogliamo sentirci ‘diversi’ dalla massa, non stiamo
creando un nuovo credo per distinguerci dai cristiani o le altre religioni
adamitiche [sic!]. Noi semplicemente sentiamo l’esigenza di tornare all’Origine,
quando ancora la Verità non era stata contaminata dalle corruzioni della
storia. Cercare di ripristinare una Verità Originale non significa ‘inventare
un nuovo culto’, bensì significa non permettere alle prevaricanti religioni
patriarcali di cancellare il nostro prezioso passato.”[16]
Sono
sempre più persuaso, insomma, che la Crepuscolo ignori volutamente tutto il resto
(se non per parlarne male), partendo dal satanismo americano fino al
neopaganesimo individuale, o sarebbe costretta ad ammettere che la sua idea non
è poi così nuova, e nemmeno così originale (spero sia chiaro l’eufemismo),
checché ne dicano i suoi articoli dove la celebra come “culto delle origini”
(guarda caso, come alcune correnti wiccane).
In
questo senso credo che il suo spirito custode, il demone Andras, che la Clavicula riporta come seminatore di
discordia, stia facendo un buon lavoro nel dividere i Satanisti italiani.
Giulia Conti e il satanismo moderato.
A
questo punto credo possa sorgere spontanea una domanda: «Ma allora, che fine ha
fatto LaVey?»
In
un suo articolo, la Crepuscolo dice che
“il Culto di Lavey, per quanto possa essere un’interessante filosofia, non è
certamente il Culto di Satana espresso nella sua forma più completa. Il
Razionalista fa di Satana solo un mero simbolo di rifiuto verso la società
cristiana, riducendo pertanto il Culto soltanto ad una funzione antitetica, in
una dimensione fondamentalmente atea.” [17] E
credo che questo le derivi più che altro dalla diatriba con Dimitri, perché
sembra totalmente ignorare tutta la visione spirituale e magica di LaVey a cui
abbiamo accennato sopra e che, condivisibile o meno che sia, rappresenta una
parte importante del suo pensiero (alla quale dedica un quarto della Bibbia di Satana, il Libro di Belial).
Forse
ciò non è passato inosservato nemmeno ai membri dell’USI stesso, perché tra il
2013 e il 2014 alcuni di loro (capeggiati da Giulia Conti) si sono separati dal
gruppo e hanno fondano la web community Satanismo Razionalista (SR), che vede
qualche migliaio di iscritti alla pagina. Punto centrale della separazione
sembra essere stato il fatto che, a detta di SR, nel nostro Paese si sono
dimenticati gli insegnamenti di LaVey, il “vero satanismo”, ai quali il nuovo
gruppo sembra voler ritornare: a livello dottrinario, esso infatti accoglie
nella sua integrità tutto il corpus di
testi, dottrine, idee e princìpi di LaVey, nonché dei suoi successori, e a
livello comunitario raccoglie tutti quelli che aderiscono o si ispirano alla
Chiesa di Satana e ai suoi derivati (sembrano esserci confluiti anche i membri
del Tempio di Satana in cui mi ero imbattuto anni fa). Il sito è però
attualmente offline, e in generale mi pare di capire che la loro attività
pubblica consista in poco più che una pagina Facebook dove vengono riportati
gli aforismi del Papa Nero e altre citazioni similari a tema “satanico”.
Incuriosito
però da quale fosse la loro posizione riguardo la magia esplicata nei testi
laveyani, mi è stato risposto privatamente[18] che
essa viene considerata come uno strumento messo a disposizione
nei confronti di coloro i quali lo ritengono utile come psicodramma catartico a
beneficio esclusivamente soggettivo e psicologico per il singolo satanista, ma
parimenti anche come modo di sperimentare l’esistenza di possibili forze
occulte ancora ignote alla scienza, lasciando dunque al singolo la posizione
che più preferisce; esso è tuttavia uno strumento totalmente facoltativo, e
dunque viene rispettata anche la decisione di chi non sente alcun bisogno di
usarlo nella sua vita. Anche la ritualistica satanica dunque, seppur presente, viene
liberamente lasciata nell’ambito della discrezionalità del singolo, a ognuno
secondo le proprie sfumature di usi, forme e significati. Peraltro essi si
pongono anche in maniera teologicamente più agnostica che atea, esplicando
(nella sezione Informazioni della loro pagina Facebook) che “i Razionalisti non
negano il concetto di ‘Dio’, semplicemente riconoscono di non averne bisogno -
stimando se stessi e la propria ragione l’unica realtà da valutare
fondamentale.”
Questo
piccolo “rinascimento laveyano” è interessante, perché dà una visione d’insieme
del panorama italiano, dove coloro che si definiscono satanisti sembrano essere
per lo più divisi tra la visione anarchica e teista della Crepuscolo e quella
totalitaria e atea di Dimitri[19]: in
questo modo il satanismo razionalista laveyano, nato nel 1966 e categorizzatosi
sin da subito come un pensiero ateo e ribelle, e tuttavia esoterico e
spirituale, assume qui le forme di una via di mezzo fra queste due fazioni.
Insomma,
in Italia sembriamo essere così estremisti da aver fatto di LaVey un moderato,
e questa è sicuramente un’operazione notevole…
“So
che abiti dove Satana ha il suo trono, ma
tieni saldo il Mio nome...” (Ap. 2, 13)
Vorrei
in conclusione chiarire la mia posizione in merito a tutta la faccenda.
A
me personalmente fa anche piacere che la Crepuscolo abbia le sue esperienze
mistiche in cui parla con gli dèi perché, parafrasando un autore fantasy italiano,
non c’è mai abbastanza meraviglia in questo mondo. Esattamente come mi fa
piacere che Dimitri abbia trovato una nuova causa ideologica nella quale
mettere tutto sé stesso e realizzarsi, come faceva quando era giovane.
Al
di là di questo, se nessuno dei due parlasse pubblicamente, l’umanità ne
avrebbe solo guadagno.
Non
voglio dire che il satanismo di LaVey sia il “vero satanismo”: non a caso ne
esistono di diversi tipi, e lungi da me ogni genere di ipse dixit. Al di là delle sporadiche manifestazioni precedenti a lui,
però, il Papa Nero resta comunque il fondatore del satanismo contemporaneo, e
assieme ad Aquino ha gettato le basi delle sue due anime: da un lato Satana
come simbolo di ribellione e liberazione dalle inibizioni, dall’altro come
entità reale e grande agente magico; entrambe queste visioni sono finalizzate
alla realizzazione dell’uomo-dio, che diventa a mio avviso il tratto distintivo
e unificante del satanismo come religione.
In
entrambi i casi Satana è un simbolo carico di potere, mentre in Italia esso è
diventato solo un nome: per Dimitri, esso si riduce alla sua funzione
etimologica di “avversario” (della mistica, in questo caso), per la Crepuscolo
è un nome-contenitore per i vari dèi pagani. Mi viene sempre più da pensare che
entrambi, durante il loro percorso di crescita, lo abbiano mantenuto un po’ per
tradizione e un po’ per continuare a far scalpore, ma di fatto le loro dottrine
funzionerebbero perfettamente anche se non si usasse il termine “Satana” (ma
certo si ridurrebbero, come detto, a positivismo e neopaganesimo).
Non
è nemmeno questo il peggio, in realtà, come non lo è la loro completa ed
evidente mancanza di una qualsivoglia formazione accademica.
La
cosa peggiore è piuttosto che, se il satanismo dei BDS fosse al comando
dell’Italia, verrebbero messe al bando tutte le espressioni di religiosità,
deportati i praticanti e fatti i roghi di libri sacri in una clima di
persecuzione da lasciare atterrito persino Robespierre (e tralascio il fatto
che nel suo articolo sulla magia Dimitri mette Mussolini fra gli uomini
illuminati). Allo stesso modo vorrei ricordare come l’USI (e la Crepuscolo in
primis), tra una pausa e l’altra dal suo frenetico saccheggio di siti neopagani
di infima qualità, trova sempre il tempo per scagliarsi apertamente contro
quello che non le aggrada, con termini come “blasfemia” che sanno molto di pulpito
medievale: probabilmente, se comandasse l’USI, la riscrittura di tutti i libri
di storia sarebbe il suo obiettivo primario. Del resto, prima c’erano solo
devianze del vero satanismo, o religioni imperfette, o nocive: una filosofia
dal sapore quasi islamico.
Per
quanto si detestino a vicenda, comunque, l’unica cosa sulla quale entrambi concordano
è l’avversione al cristianesimo: ognuno dice che il satanismo dell’altro è una
mera e arida ribellione al cattolicesimo imperante, mentre il suo è quello
corretto e libero da questi vincoli bambineschi. Per quanto, mi sento di
ricordare, gli articoli della Crepuscolo trasudino anticristianesimo, e il sito
di Dimitri abbia una sezione intitolata “Preti Pedofili”.
Credo
quindi che entrambi si troverebbero d’accordo solo nel fare una bella
persecuzione nei confronti dei Cristiani i quali, che venga detto o meno, sono
il loro vero nemico e il centro di ogni loro pensiero, almeno quello pubblico.
Ma
in fondo, non è questo il comune denominatore di tutto il satanismo di bassa
lega?...
[1] In
realtà, riguardandolo dopo tutti questi anni, mi pare che questo testo prenda
anche molto dalla corrente occultista di Aquino (il Tempio di Set) e dal
neopaganesimo in generale; dunque non mi sorprende se già all’epoca il Compendium era apprezzato da alcuni e
disprezzato da altri, ma sicuramente ha avuto il merito di spiegare e dare
visibilità al satanismo sul web, in un’epoca nella quale non era ancora stato
tradotto nulla.
[2] Dal
sito del CESNUR si evince che l’unico gruppo italiano ad aver avuto realmente
contatti con la Chiesa di Satana ufficiale, quella californiana, è stata
l’omonima organizzazione torinese, attiva negli Anni ’60; essa, nata in ambienti
goliardici e massonici, avrebbe poi generato un secondo gruppo, stavolta
occultista, ma nessuno dei due sembra più essere attivo dalla fine degli Anni
’90, se non in forma privata. Va da sé che in entrambi i casi gli aderenti si
contavano nell’ordine delle decine.
[3] Marco
Dimitri - Stefano Lanzi - Susi Medusa Gottardi, I Bambini di Satana. Vangelo Infernale, inedito, p. 87.
[4] Massimo
Introvigne, I Satanisti. Storia, riti e
miti del satanismo, Sugarco (Azzate 2010), p. 401.
[5] ISIA Urbino intervista a Marco Dimitri: https://www.bambinidisatana.com/isia-urbino-intervista-marco-dimitri/
consultato il 17/03/2017. Aggiungo che trovo la faccenda dei roghi di
scienziati piuttosto questionabile.
[6] Ibid.
[7] Marco
Dimitri - Tizian De la Grande, Satanismo razionalista e
pensiero magico: https://www.bambinidisatana.com/satanismo-razionalista-e-pensiero-magico/,
consultato il 17/03/2017.
[8] Anton
Szandor LaVey, La Bibbia Satanica, p.
60.
[9] Questa
associazione fece scalpore nel 2015 proprio per la fondazione del tempio a
Detroit.
[10] Credo in Satana e vi spiego perché il
satanismo non è quello che vi hanno sempre raccontato, di Lara Tomasetta su
TPI: http://www.tpi.it/mondo/italia/satanismo-religione-credenze,
consultato il 17/03/2017.
[11] Ibid.
[12] Culto delle origini, di Jennifer
Crepuscolo (dal sito dell’USI): http://www.unionesatanistiitaliani.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6&Itemid=37,
consultato il 17/03/2017.
[13] Phyllis
Curott, L’arte della magia, Sonzogno
(Bergamo 2002), pp. 120 e 150-151.
[14] Non
mi sorprende dunque che la Crepuscolo rinneghi tutti i grimori della tradizione
occidentale in quanto si tratta di “una marea
di stronzate made in CristianLand, totalmente ridicolo, grottesco e
soprattutto BLASFEMO nei confronti dei nostri Dei”, per quanto non mi pare
si faccia troppi problemi a usare i nomi della demonologia cristiana per i suoi
dèi; si veda a tal proposito Grimori e
goetia come tradizione satanista… ma anche no!: http://www.unionesatanistiitaliani.it/index.php?option=com_content&view=article&id=185&Itemid=239,
consultato il 19/03/2017.
[15] Trovo
significativo l’utilizzo di questo termine, tanto in voga presso il
neopaganesimo ricostruzionista italiano.
[16] Calendario satanico, dal sito dell’USI: http://www.unionesatanistiitaliani.it/index.php?option=com_content&view=article&id=53&Itemid=201,
consultato il 19/03/2017.
[17] Il satanismo è uno, tutto il resto è
distorsione, di Jennifer Crepuscolo (dal sito dell’USI): http://www.unionesatanistiitaliani.it/index.php?option=com_content&view=article&id=192&Itemid=247,
consultato il 17/03/2017.
[18] Comunicazione privata avvenuta tramite
Facebook il 18/03/2017.
[19] Esistono
in effetti alcuni gruppi, meno virtuali ma anche molto meno numerosi (qualche
decina di membri a essere generosi), di stampo occultista come la scomparsa
Loggia Nera romana o la 666 Realtà Satanica milanese, di ispirazione wiccana,
laveyana e luciferiana.
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