martedì 7 agosto 2018

La magia gratuita e i nuovi simoniaci

Dante chiede a Virgilio come mai tante brave persone siano messe così male...

Parlando più volte col mio amico Luca della magia a pagamento, argomento che ha dato origine ad articoli sia sul mio blog che
sul suo, alla fin fine ho categorizzato i praticanti di “magia” (nel senso lato del termine) in quattro tipologie proprio secondo questo principio. I nomi, va da sé, sono più per 
“fare colore” che altro.

Tipo 1 - Il mago (a pagamento/offerta): Quando chiedi un’operazione, il praticante ti dice che devi pagare tot, oppure di fare un’offerta libera in base a ciò che ti senti. È un contratto “da negozio”, paghi per un servizio che ti viene offerto.

Tipo 2 - Il sacerdote (a finta offerta): Quando chiedi un’operazione, il praticante ti dice che non vuole nulla (e spesso di diffidare di coloro che ti chiedono di pagare); di contro lui ha delle spese, quindi chiede sempre un’offerta fissa, che non è un pagamento, ma un’offerta (senza la quale però non opera).

Tipo 3 - Il santone (a popolarità): Quando chiedi un’operazione, il praticante ti dice che non vuole nulla, lui lavora solo gratuitamente, perché è buono, caritatevole, altruista e via dicendo. E ovviamente non manca mai di fare notare tutte queste sue qualità non appena ne ha l’occasione.

Tipo 4 - Lo sciamano (a titolo gratuito): Quando chiedi un’operazione, il praticante ti dice che non vuole nulla, lui lavora solo gratuitamente. È un contratto “da negozio”, ma senza pagamento, spesso per una ristretta cerchia di persone (famigliari e amici).

Queste non sono di per sé figure positive o negative, e spesso anzi si mescolano fra loro: una persona può essere al contempo mago e sciamano (a seconda delle persone con cui ha a che fare), o santone e sacerdote, o sciamano e sacerdote, e via dicendo. Per fare un esempio, conosco gente che di base sarebbe un santone, ma dice sempre di comprare i suoi libri, quindi un ritorno economico lo ha eccome…
Vorrei soffermarmi in questa sede sulla terza tipologia, il santone appunto.
È da un bel po’ di tempo (soprattutto raccogliendo materiale per l’articolo sulle finte segnature in internet) che vedo come tantissime persone che bazzicano queste pagine simil-cattoliche, dicono che sono segnatori o cose simili che operano a titolo gratuito. E fin qui ok.
Di recente mi è capitato di parlare con una signora che, molto ex abrupto, mi ha consigliato alcuni video dove una persona (di cui non farò il nome per non fare propaganda a questa gente) diceva che sant’Erasmo avrebbe detto alcune cose inerenti la cremazione dei corpi. Quando le ho fatto notare che, insomma, dato che questo santo non ha lasciato scritto nulla, come incipit per la validità di tutta la faccenda lasciava un po’ a desiderare, è saltata su offesissima. Si è offesa perché ho screditato una persona buona, che ha fatto tanto per i bisognosi, e ovviamente l’ha anche messa sul personale.
Come a dire che, se sei una persona altruista, puoi essere in diritto di dire le peggiori cazzate: in questo modo non solo tutto ti è concesso, ma hai anche ragione a prescindere. Perché hai dimostrato in più occasioni (che nulla c’entrano col contesto attuale) di essere buono.
Ora, in questo caso non c’era nessun diretto interessato, ma su pagine del genere si incontrano spesso individui che, dicendo di operare a titolo gratuito, ostentano la propria virtù cristiana e, proprio in vista di quella, si sentono in diritto di prevaricare e giudicare gli altri.
- “Noi siamo buoni e non giudichiamo, ma tu hai fatto qualcosa che non ci piace, quindi sei una merda!”
- “Come ti permetti di giudicare me, che sono così altruista? È evidente che sei una persona confusa, in cerca di risposte, con un sacco di aggressività latente e che dovresti andare in terapia!”
- “L’importante è aiutare gli altri senza chiedere nulla in cambio, come facciamo noi: questo significa essere buoni cristiani e persone virtuose, non come quella persona là che invece dice questo e quest’altro!”
- “Eh, siamo proprio stupidi noi che perdiamo tempo ad aiutare gli altri… Non ce ne viene in tasca nulla, eppure continuiamo a farlo… Ah, sarebbe molto più facile se spendessimo tutti i nostri soldi per comprarci bei vestiti o macchine di lusso, e invece siamo qui a salvare vite…”
E per “si incontrano spesso” intendo ovviamente dire che sono tutti così o quasi.
Ora, il mio punto è: siamo davvero così sicuri che questi tizi lavorino gratuitamente? E che invece non guadagnino una moneta che, semplicemente, non è materiale?
Non facendosi pagare (e quindi non sporcandosi con lo “sterco del Diavolo”) una persona autogenera una propria “valuta di santità”, una moneta sociale da spendere in determinati contesti. Perché, esattamente come con qualunque moneta, può comprare ciò di cui ha bisogno ed è privo.
Ammettiamo, per assurdo, che una di queste persone dica a un certo punto che nel Vangelo si dice che Gesù è biondo, a chiare lettere. O che ha gli occhi azzurri. O che ha i tentacoli, il discorso non cambia. Chi gli risponde che no, questa cosa nelle Scritture non c’è, si vedrà rispondere a sua volta, nel 99% dei casi, qualcosa come “Eh, ma io ho la fede, faccio tanto bene alle persone, sono altruista, sono caritatevole, porgo sempre l’altra guancia, ecc ecc”, come se tutte queste cose servissero a convalidare il fatto che nel Vangelo c’è scritto che Gesù è biondo. O ha gli occhi azzurri. O i tentacoli.
In un mondo sensato questo tizio verrebbe preso per un povero coglione, eppure non succede così: lui “spende” il denaro che ha guadagnato operando gratuitamente, ed ecco che la folla si prodiga a dargli ragione, lui è una persona santa, ha aiutato tantissima gente ma non si è mai sporcato con lo sterco del Diavolo, quindi DEVE aver ragione. Non occorre controllare le Scritture o qualunque altra cosa, lui ha già vinto. Ha comprato la sua vittoria pur senza avere un’argomentazione, esattamente come nel Medioevo i nobili compravano le cariche ecclesiastiche col beneplacito del papa, ma senza per questo esserne meritevoli.
Mi sembra che qualcuno abbia scritto, da qualche parte, che le persone così finiscono infisse nella roccia a perpendicolo e coi piedi in fiamme. Ma non volendo fare citazioni troppo difficili, mi limiterò a questa: “Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.” (Matteo 6, 2-4)